Cosa è la Partnership?

Cosa è la Partnership?

Cos’è la partnership?
alleanza a carattere sociale, sindacale, politico
Questa, almeno, è una parte della definizione del termine partnership.
In realtà partnership, dal mio punto di vista, è molto di più.
Se dovessimo tradurla in italiano e farlo letteralmente potrebbe venire tradotta più o meno così: Navigare insieme, viaggiare insieme.
Verso una meta comune e conveniente a tutti i passeggeri, aggiungerei io.
 
E quando questo si può verificare?
 
Quando nel viaggio e nella intenzione ci sono alcuni requisiti fondamentali:
- Intento comune
- Accordo sui programmi
- Obiettivi ben delineati
- Capacità critica
- Sostegno nei momenti critici
- Mercato condiviso
- Definizione dei ruoli
- Massima trasparenza
- Esperienza condivisa
- Comunicazione aperta
- Critica costruttiva
- Investimenti mirati e concordati
- Specializzazioni parallele e complementari
- Visione d’insieme
 
Non è possibile affrontare un viaggio insieme senza conoscere la destinazione.
 
E soprattutto senza essere d’accordo su quale debba essere la destinazione.
Una caratteristica di chi lavora in proprio e ha realtà aziendali cresciute con lui dipende in modo molto forte dal fatto che “mi sono creato da solo e so cosa va fatto”, “Come lo faccio io non lo sa fare nessuno”, “Faccio prima a farlo che a spiegarlo” e avanti di questo passo.
Avere una azienda oggi non è solo sapere cosa fare e come farlo, ma anche capire quali debbano o possano essere i punti su cui mettersi in discussione e sapere quando lasciare spazio.
E allora?
Come fare partnership se si fa fatica a cedere anche solo poche essenziali competenze all’interno della propria squadra?
Come riuscire a creare un sistema di collaborazione tra persone e aziende che operano nello stesso settore, magari con esperienze, metodi di lavorazione simili, attrezzature simili e, ancora, clienti in comune, senza arrivare a contrasti che possano pregiudicare anche le migliori intenzioni?
Innanzitutto occorre prendere coscienza di quello che siamo, della nostra azienda, delle struttura che la regge, delle competenze al suo interno e delle eventuali mancanze da colmare.
 
La formazione
 
Al primo posto va la formazione e la informazione corretta di quello che serve per affrontare il mercato senza dover necessariamente e continuamente adeguarsi alla concorrenza in termini di prezzi e di modalità di lavorazione, in termini di pubblicità e marketing e diventare consapevoli delle proprie potenzialità e di come eventualmente svilupparle.
E formazione significa crescita personale, acquisizione di competenze nuove, acquisizione di informazioni utili a poter meglio eseguire lavorazioni, costruire i presupposti per migliorare attrezzature e qualità del lavoro e infinite altre possibili opzioni.
Formazione non significa acquisire qualche notizia veicolata in modo semplicistico e finalizzato, quanto strumento essenziale per una crescita costante e in grado di restituire benefici all’impegno messo in campo.
 
Il mercato
 
Quel luogo dove tutti tendono a combattere contro tutti potrebbe diventare invece il luogo dove tutti si confrontano con tutti e provano a costruire delle sinergie, capire come interagire e come ottenere vantaggi anche competitivi da aziende concorrenti che possono avere una struttura diversa, migliore forse o magari solamente in grado di completare alcune lacune nel proprio sistema.
Lavorare insieme non significa solo trovare accordi commerciali, ma seguire un percorso comune e renderlo insieme più veloce, confortevole e produttivo.
 
Le associazioni
 
Personalmente non credo più tanto nelle associazioni di settore vecchio stile.
Abbiamo visto fin troppi danni causati da questa o quella associazione in vari settori produttivi, commerciali o semplicemente di intesa commerciale.
Penso che la strada oggi più efficace sia quella del dialogo, della condivisione di informazioni ed esperienze, cercando non di portare a casa quanto più possibile a discapito della concorrenza, ma cercando di costruire un sistema in grado di far crescere un settore non solo dal punto di vista del singolo, ma dell’insieme: associazione quindi?
Perché no, ma deve essere al servizio completo degli associati, portare novità, aiuti concreti, informazioni e formazione costante per favorire una crescita regolare e costante di tutto il tessuto del settore produttivo.
 
E allora come muoversi?
 
E per fare questo, all’alba del 23esimo secolo è sufficiente utilizzare al meglio uno qualsiasi degli infiniti strumenti che il web e non solo ci mette a disposizione.
C’era un detto molti anni fa che recitava: la pubblicità è l’anima del commercio.
Oggi potremmo tradurlo in: La comunicazione è il futuro delle aziende che vogliono crescere.
E la collaborazione, la partnership, inizia da una corretta e onesta comunicazione.
E i gruppi sono un’altra cosa!
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