Partire da zero
È vero: iniziare qualcosa da zero è complicato, anche perché, diciamocelo chiaramente, non ci sono elementi che formino una mentalità adeguata affinché le persone inizino in modo funzionale un’attività in campo serigrafico.
A costo di ripetermi, in passato sappiamo che si iniziava per emulazione in posti dove la professionalità delle persone si respirava e quasi entrava nei giovani apprendisti per osmosi, creando un terreno fertile sia per chi poi volesse diventare un elemento del gruppo sia per chi volesse uscire dal coro e creare una propria attività, in concorrenza o addirittura in collaborazione con l’azienda in cui si era cresciuti professionalmente.
E oggi?
Partire è un po’...rischiare, spesso addirittura di non farcela o di procedere a tentativi, alla ricerca continua di soluzioni a buon mercato che si spera possano fare il miracolo.
I tempi sono davvero cambiati e sono cambiati anche i parametri tramite i quali un tempo si costruivano piccole e grandi realtà lavorative e professionali.
La scuola, l’ambiente sociale, la famiglia, il genere di attività sono così tanto diverse oggi dal passato da dover rivedere ogni singola convinzione e mentalità tramite le quali impostare e costruire il proprio futuro professionale.
E la serigafia?
Come al solito, nulla cambia, se non la pretesa di riuscire al di là di un certo tipo di impegno.
Attenzione: impegno in senso esteso, lungi da me il voler significare che nessun serigrafo si impegni a fare il proprio mestiere!
Piuttosto mi sento di esprimere un forte rammarico per la scarsa propensione a voler comprendere l’importanza di partire con un punto di vista programmatico e strutturato.
Lo scopo di un’attività è progredire e crescere: avete mai piantato un fiore in un terreno non adatto, in condizioni critiche, senza mai annaffiarlo e curarlo, controllando che erbacce ed agenti esterni lo colpissero e cercassero in tutti i modi di impedirgli una crescita sana?
Se non lo avete mai fatto chiedete a chi ha il "pollice verde" e ha la passione per le piante e vi risponderà che piantare un seme senza un programma e una prospettiva, senza un terreno fertile, senza una competenza e istruzioni precise da chi conosce le soluzioni è e rimane un rischio che porta quasi sempre ad una cattiva crescita, nelle migliori delle ipotesi, se non, alla fine inveitabile, di un progetto o presunto tale.
Prima di pensare a cosa comprare e dove mettere ciò che comprerai, pensa a come organizzare la risorsa più importante che hai: te stessa/o, organizzando la propria mente e la propria visione, dando un senso e un valore reale alle prospettive di inizio e crescita, senza lasciare nulla al caso.
Si pensa che partire con un investimento su se stessi sia costoso, ma non hai idea di quanto ti costerà procedere senza uno schema e senza un acceleratore in grado di portarti sano e e salvo all’obiettivo che da lì in poi sarai il motore principale che farà espandere e crescere la tua creatura!
A costo di ripetermi, in passato sappiamo che si iniziava per emulazione in posti dove la professionalità delle persone si respirava e quasi entrava nei giovani apprendisti per osmosi, creando un terreno fertile sia per chi poi volesse diventare un elemento del gruppo sia per chi volesse uscire dal coro e creare una propria attività, in concorrenza o addirittura in collaborazione con l’azienda in cui si era cresciuti professionalmente.
E oggi?
Partire è un po’...rischiare, spesso addirittura di non farcela o di procedere a tentativi, alla ricerca continua di soluzioni a buon mercato che si spera possano fare il miracolo.
I tempi sono davvero cambiati e sono cambiati anche i parametri tramite i quali un tempo si costruivano piccole e grandi realtà lavorative e professionali.
La scuola, l’ambiente sociale, la famiglia, il genere di attività sono così tanto diverse oggi dal passato da dover rivedere ogni singola convinzione e mentalità tramite le quali impostare e costruire il proprio futuro professionale.
E la serigafia?
Come al solito, nulla cambia, se non la pretesa di riuscire al di là di un certo tipo di impegno.
Attenzione: impegno in senso esteso, lungi da me il voler significare che nessun serigrafo si impegni a fare il proprio mestiere!
Piuttosto mi sento di esprimere un forte rammarico per la scarsa propensione a voler comprendere l’importanza di partire con un punto di vista programmatico e strutturato.
Lo scopo di un’attività è progredire e crescere: avete mai piantato un fiore in un terreno non adatto, in condizioni critiche, senza mai annaffiarlo e curarlo, controllando che erbacce ed agenti esterni lo colpissero e cercassero in tutti i modi di impedirgli una crescita sana?
Se non lo avete mai fatto chiedete a chi ha il "pollice verde" e ha la passione per le piante e vi risponderà che piantare un seme senza un programma e una prospettiva, senza un terreno fertile, senza una competenza e istruzioni precise da chi conosce le soluzioni è e rimane un rischio che porta quasi sempre ad una cattiva crescita, nelle migliori delle ipotesi, se non, alla fine inveitabile, di un progetto o presunto tale.
Prima di pensare a cosa comprare e dove mettere ciò che comprerai, pensa a come organizzare la risorsa più importante che hai: te stessa/o, organizzando la propria mente e la propria visione, dando un senso e un valore reale alle prospettive di inizio e crescita, senza lasciare nulla al caso.
Si pensa che partire con un investimento su se stessi sia costoso, ma non hai idea di quanto ti costerà procedere senza uno schema e senza un acceleratore in grado di portarti sano e e salvo all’obiettivo che da lì in poi sarai il motore principale che farà espandere e crescere la tua creatura!